Cupio dissolvi

Cupio dissolvi, che indica la volontà mistica di scindere l’anima dal corpo,
qui evoca il profano rigetto di cliché secolari, per un abbandono meno spirituale ad altri.
E il “Progetto” della misteriosa Signora a cui molte donne del racconto si consegnano
ha in sé tutti i caratteri dell’odierna filosofia occidentale, in cui molto dell’inverosimile
finisce tradotto in realtà. «Quando m’accorsi d’essere incinta, quasi non me la sentivo
di confessargli che aspettavamo un bambino. Chiara invece fu molto felice
quando glielo annunciammo: si capiva che era sincera, in equilibrio con il mondo,
e aveva perdonato il suo corpo, peraltro privo di colpe. E poi, fra meno di due mesi
avrebbe finalmente avuto fra le braccia il proprio frutto d’amore.
Andava tutto a gonfie vele. Fino a ieri mattina».
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Jessica Cafarelli, nata a Milano nel 1978, è una professionista della comunicazione
con una formazione in Lingue. Dopo aver trascorso anni in una multinazionale di telefonia,
ha deciso di intraprendere la strada dell’imprenditorialità. Attualmente offre servizi
di consulenza a varie aziende. I libri, la cucina e i gatti sono le sue tre grandi passioni.

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Il tascabile, realizzato in cartoncino ecologico e carta interna bulk a effetto vintage,
è in tutte le librerie e nei migliori store online. Oppure, senza spese di spedizione,
è acquistabile in un lotto di copie limitate e numerate singolarmente
con inchiostro naturale, su https://divergenze.eu/prodotto/cupio-dissolvi/

Cronache dal mondo a rovescio

Il mondo degli uomini è doppio. Una parte è vi­sibile, materiale, esteriore, l’altra è interiore. Cosa accade quando la parte esteriore, logica, razionale e concreta, incontra una parte interiore altrettanto solida? Nei due racconti che formano le Cronache dal mondo a rovescio si indaga quella realtà, nella quale tutto è come appare, purché capovolto. Una ragazza cresce assieme a un doppio a gravità invertita sospeso tra inconscio e realtà, un’altra naufraga in una libreria e inizia a coltivarvi sé stessa. Entrambe lavorano alla delicata costruzione del proprio ritmo, immerse in un mondo che vorrebbe loro imporre il suo.
«Ricordo la sensazione familiare, la piacevole assenza di sorpresa di trovarsi
come davanti al proprio riflesso: conoscevo istintivamente la bambina
dentro lo specchio, nulla di lei avrebbe potuto sfuggirmi perché ogni suo gesto
era il mio, e allo stesso modo compresi che quella cosa sul soffitto
mi apparteneva, anche se non si muoveva all’unisono».

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Vent Fille è nata e cresciuta a Bologna, ha una formazione umanistica, è una femminista intersezionale e ha il cuore prevedibilmente a sinistra. Non sa disegnare, dunque contempla tutto ciò che è dipinto, traduce gli scritti altrui e ne produce di propri. È dipendente dalla parola scritta, dalla caffeina, dai gatti e dalle parentesi, la sua personalità
secondo l’indicatore Myers-Briggs è ENFJ.

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Il volume, realizzato su cartoncino ecologico FSC e carta Arena Ivory Bulk extralusso, è in tutte le librerie e nei maggiori store online, oppure senza spese di spedizione su: https://divergenze.eu/prodotto/cronache-dal-mondo-a-rovescio/

La seconda legge di Mendel

La seconda legge di Mendel è un racconto di (de)formazione che si avvale di alcuni cliché
per smontarne tanti altri. Il protagonista, Jordan, ha sedici anni, e poche certezze.
Nella fatica dell’adolescenza si confronta con il mondo degli affetti e le proprie origini,
per capire se la mela è caduta più o meno lontana dall’albero, in un luogo dove germogliano
riscatto e possibilità. «Non riuscivo proprio a capire come si potesse stare meglio
facendo tanta fatica. Mamma poi m’ha spiegato che la fatica è necessaria per apprezzare
la sensazione di benessere che ne deriva, come nella vita bisogna traversare la sofferenza
per godere della gioia. Ecco, lei ha smesso di correre più o meno quando ha cominciato
a frequentare Cristian. A­veva finalmente messo ordine, diceva, e io non ero sicuro di capire.
Però il suo sorriso, e quella calma nuova, mi piacevano; nel suo abbraccio
mi sentivo sempre più confortato, e mi sono convinto che avesse davvero corso
abbastanza veloce da lasciare indietro quello che non andava».

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Barbara Boggio nasce a Varese nel 1974.
Educatrice e pedagogista, ha trascorso gli ultimi vent’anni a seguire bambini, ragazzi
e famiglie fragili. Crede nell’ascolto e nella cura, i più potenti strumenti educativi.
Autrice del blog e del libro Per tentativi ed errori, ha tre figli, due lavori e un paio di gatti.

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Il volume, realizzato su cartoncino ecologico e carta avoriata extralusso, è in libreria,
negli store online o su https://divergenze.eu/prodotto/la-seconda-legge-di-mendel/
in copia singolarmente numerata e senza spese di spedizione.

La leggenda di Nitrodi

La leggenda di Nitrodi è il racconto di un viaggio, un emblema noto alla letteratura, forse
il più antico e capace di cavalcare i tempi. E ciò che Lisa vive, nello scenario unico dell’Isola Verde, non è solo un percorso alle radici dell’esistenza bagnato da uno dei miti di Ischia,
ma anche una riflessione sull’evoluzione civile e la lotta per la felicità.

Omaggiare l’isola campana, va riconosciuto, non è difficile. Il racconto però non intende suscitare unicamente attrazione per i luoghi dell’isola, ma anche per la storia e la cultura che ne sono origine e cornice. Un percorso che parte da lontano e si sviluppa nello spazio, nel tempo, e racchiude molteplici chiavi di lettura: la fotografia di più generazioni, le emozioni, non solo positive, che muovono la vita – spesso senza che ce ne accorgiamo –, il mistero della maternità, la violenza di genere (pilota occulto dell’esistenza di troppe donne), l’emigrazione, la psicologia, l’amicizia e l’amore. Livelli di lettura che s’inseriscono agilmente in un mosaico di personaggi che incarnano alcune tipicità di Ischia, e non di riflesso di Napoli. Quell’insieme di peculiarità spesso tratteggiate solo con brevi stereotipi, è simbolo della creatività, dell’estro artistico e della filosofia di vita partenopei. La scoperta dell’humus umano di una terra e del suo popolo, dei vizi e delle qualità che palesa o nasconde, lascia infine emergere altre scoperte, più intime, inattese. E attraverso la leggenda, imprime
una direzione nuova e imprevedibile al destino di Lisa.

Con uno scritto di Eugenio Polcari.

La serie speciale, legata a mano e realizzata su carta extralusso in pura cellulosa,
è reperibile solo su https://divergenze.eu/prodotto/la-leggenda-di-nitrodi/
in serie numerata singolarmente e senza spese di spedizione.

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Tina Taliercio nasce ad Ischia nel 1961, dove tuttora vive e lavora. Ha studiato Lingue all’università Federico II di Napoli, e completato la formazione per il tedesco e l’inglese presso la Scuola Superiore Interpreti e Traduttori. È traduttrice, pubblicista e copywriter con un profondo amore per la letteratura e la comunicazione. Ha fondato e gestisce da molti anni un’agenzia di servizi linguistici, a cui affianca l’attività di capo ricevimento in strutture ricettive. Come pubblicista firma articoli di analisi sull’attualità, la politica, la società
e il turismo. Autrice di siti web, ne cura molti dedicati all’ospitalità e al turismo nel meridione.

Appassionata lettrice di narrativa e saggistica sin da giovane, ha approfondito ambiti come
la psicologia, la psichiatria, la letteratura moderna e contemporanea, la linguistica, la poesia,
e negli ultimi anni il genere thriller. Ama leggere contemporaneamente più libri,
e allo stesso modo privilegia la scrittura multipla.

Nulla di speciale nella Terra

Nulla di speciale nella Terra è una raccolta di undici racconti i cui protagonisti cercano,
fra pettegolezzi di colleghi, malizie, funzionari capricciosi e ingerenze di una vita
fuori misura, qualcosa che li riscatti dai cliché dai quali si sono lasciati addomesticare.
«Il mare è la cosa più vicina a dio in Terra, più tan­gibile del cielo. Una vastità
senza interruzioni, dove l’uomo è riuscito pressappoco a conficcare qual­che scoglio.
Nessun grattacielo né edifici di sorta feriscono la continuità dell’acqua,
come sono state di­radate le foreste. Carlotta ascolta un mare che dà e prende».

– Apparato critico a cura di Saverio Stella –

Nulla di speciale nella Terra, realizzato su cartoncino ecologico e carta interna
avoriata extralusso ad alta grammatura, è in libreria e nei maggiori store online,
o su https://divergenze.eu/prodotto/nulla-di-speciale-nella-terra/ in un lotto speciale
di copie numerate con inchiostro naturale, ordinabile senza spese di spedizione.

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Barbara Antonelli è nata e risiede a Pesaro.
Dopo la laurea in Architettura allo IUAV di Venezia è approdata in un ente pubblico.
Ha partecipato alla giuria popolare del Premio Campiello ed ha collaborato
in campo editoriale come lettore. Nulla di speciale nella Terra è il suo primo libro.

Il branco

Il branco, novella d’esordio di Giulia Gibelli, è un racconto che ricrea un’atmosfera punteggiata di bagliori e voci lontane, antidoto al grigiore degli stereotipi. Mette in luce le cose solite e quelle che lasciamo sfuggire troppe volte, i sentieri abituali e quelli inesplorati, e li rende vividi e possibili con una specie di tenue conforto e nessuna pretesa. «Le lacrime» scrive l’autrice, «sono come una pioggia d’agosto che porta via l’afa dei pensieri. Bisogna vederlo, il mondo, attraverso quelle lenti salate, o non ci s’accorge di quanta bellezza si può scorgere levandole. D’altronde, è dalle ferite che entra la luce, e l’intelligenza è l’apertura più vicina agli organi emotivi». La protagonista del racconto, Aura, si muove con leggerezza invidiabile nello spazio di poche pagine. Ma quella leggerezza non è da prendere con sufficienza, poiché arriva al lettore con il gusto per l’ironia e un pensiero ben oliato: un incastro perfetto tra passato e presente, col futuro che occhieggia da una parte. Si leggono così le avventure di una donna giovanissima, si fanno progetti a lunga scadenza con lei, anche se fino a poco prima si avevano mille anni sulle spalle.

«Immagina, Aura, i vicoli gelidi sferzati dalla tramontana e gli alberi ischeletriti, e al calare della sera un fil di fumo che s’alza da ogni tetto, da ogni casa lavata dal sapone pallido della luna. Per essere felici basta cogliere l’essenza delle cose ed esserne grati. Chi balla da solo in quel bagno di bellezza impara il gioco della grazia, cade e non si ferisce».

A cura di Luisa Previtera e Nicoletta Prestifilippo, illustrazioni di Chiara Gibelli.

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Giulia Gibelli studia Scienze psicologiche. Con la novella Il branco, che sancisce il suo esordio nella narrativa, ha vinto l’Instant Young Book, primo classificato tra 626 testi esaminati.
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Il volume, realizzato con materiali di pregio e carta interna avoriata extralusso,
è in tutte le librerie, negli store online o acquistabile, senza spese di spedizione,
su https://divergenze.eu/prodotto/il-branco/ in copia singolarmente numerata.

L’indebolimento dei legami umani

L’indebolimento dei legami umani, ovvero come la competizione ha progressivamente ridotto la solidarietà, plaquette fuori collana in tiratura limitata, è un saggio breve ma illuminante su come la società dei consumi, con l’illusione del progresso,
va allontanando tra loro gli uomini, e come l’inganno della lotta per il benessere
stia minando alle basi il concetto di comunità. Una problematica quanto mai attuale
di cui si evidenziano e discutono cause, manifestazioni e rimedi.

«Competere è diventato un fatto di quantità, di ramificazione distributiva e di efficacia
dei messaggi pubblicitari da parte dell’industria, per spartirsi il cliente disposto ad annullare
le sfide personali pur di avere l’utopia della comodità. Una comodità scontata
solo sui cartellini, ma pagata a un prezzo sociale altissimo».

Postfazione e apparato critico del filosofo Marco Vagnozzi.

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Laura Martignani nasce il 5 ottobre del 1998 a Bologna. Nella terra del buon cibo, legami e sentimenti, scopre la vocazione per la scrittura nei tempi sospetti del diario segreto. Dopo un’infanzia e un’adolescenza trascorse tra la città natale e Ferrara, frequenta il liceo Carducci nella capitale degli estensi, quindi si iscrive all’ateneo di Verona, dove studia Lingue per il Commercio Internazionale. Inglese, russo e cinese, perché l’idioma del sol levante fa parte di lei da quando ne ha scoperto il fascino, vivendo il IV anno di liceo nella patria dei ravioli a vapore. Nemmeno laggiù ha smesso di scrivere: fossero appunti da block notes o una nota sullo smartphone, ha sentito il bisogno di salvare ogni pensiero o vicenda.
A un paio d’anni dal rientro in Italia ha raccolto l’esperienza emotiva in un articolo,
dal titolo Come ti disintegro i pregiudizi sulla Cina, pubblicato sul magazine Kultural.
Non sa cosa farà da grande, tranne che andrà incontro a tutto con serena curiosità.
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Il volume, realizzato su cartoncino ecologico FSC e carta Arena Ivory Bulk extralusso, è in tutte le librerie e nei maggiori store online, oppure acquistabile senza spese di spedizione su https://divergenze.eu/prodotto/lindebolimento-dei-legami-umani/

Verso il mistero

Verso il mistero è una raccolta di sei novelle pubblicata nel 1904 e baciata, a suo tempo, come tutte le opere di Cordelia, da un grande consenso di pubblico e di critica. I due racconti scelti e riproposti hanno una prosa musicale e immediata che percorre le tenebre e i prodigi della mente umana, fra il dolore e la pietà. Alla letterata ottocentesca si accorda una tendenza romantica di natura sociale, la predilezione per la virulenza e il dominio dei sentimenti, che tratteggia nella quotidianità dei borghesi e del popolino su cui innesta la gemma del mistero. Fa capo la sfera, allora in fase pionieristica, della psicanalisi. Con un tocco fiabesco l’autrice turba gli animi e le convenzioni, e tutti i personaggi vanno verso
le zone d’ombra o di luce del loro destino con un realismo dolcemente esistenziale.

«Difficile,» affermò Sem Benelli, in una delle sue taglienti note del tempo,
«non cader nella trappola di questa fattucchiera delle lettere».

Apparato critico a cura di Silvia Sbaffoni, postfazione di Nicoletta Prestifilippo.

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Cordelia, nome d’arte di Virginia Tedeschi, nasce a Verona nel 1849. A contatto con le Lettere fin da piccola grazie a precettori prestigiosi, dal 1879 pubblica manuali, romanzi, raccolte di novelle e soprattutto narrativa per ragazzi, diventando presto la “Signora delle fiabe” italiana. Il suo Piccoli eroi arriva alla sessantaduesima edizione. Per conto della casa editrice Treves si occupa di varie riviste di settore, di moda e per l’infanzia, tra cui il celebre periodico Margherita. Presidentessa del Comitato lombardo pro suffragio femminile,
co-fondatrice del Lyceum di Milano, istituto nato per incoraggiare le donne
agli studi e alle opere artistiche, scientifiche e umanitarie, non esita ad affidare
ai protagonisti delle sue avventure ruoli in forte anticipo sui tempi.

Contemporanea di Ibsen, di Flaubert, di Zola e Dostoevskij; nel suo salotto letterario accoglie i massimi autori e intellettuali del tempo, da Verga a D’Annunzio, da Carducci a Freud. È fra le prime donne a parlare di divorzio, di psicanalisi, di diritto all’istruzione; nel 1916 scrive il manifesto del femminismo tricolore e muore, a Milano, poco più tardi.
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