Domus Schanatorum

L’opuscolo dal titolo Domus Schanatorum, cioè “Casa degli Scanati”,
antico nome del borgo di Torre De’ Negri, non riporta l’avventura di un luogo
e delle sue genti nella parentesi dei secoli, ma poche deduzioni sulla scintilla
dalla quale è nata una comunità. È un’operazione di “narrativa culturale”
che rimanda alle storie attorno al fuoco degli antichi ed ha il fine
di accendere la curiosità attingendo nel contempo al serbatoio della fantasia,
alle prove documentali e al folklore di grida e leggende.
Un po’ ricerca, un po’ beffa e un po’ tradizione.

«È in quel tratto della Strada Regina che gli Scanati apparecchiano una domus.
La famiglia non ha nobili origini: le guadagna a colpi di vanga, di pelle cotta dal sole
e mani sferza­te dal gelo, sui campi. Ager scamnatus, nell’Im­pero,
è un coltivo che s’estende­ in lunghez­za e gli Scanati, umili ortolani pavesi,
si ritrovano nell’arco di qualche centinaio d’anni non certo dei plutocrati,
ma con un toponimo figlio della propria at­tività e sufficiente a permettergli
d’avere in concessione un terreno di cui essere patròni».
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Fabio Ivan Pigola, politologo ma non troppo, cultore di teorie eversive dell’utopia,
ha fondato e collabora a magazine di satira e attualità con l’ostinazione di un marxista.
Consulente letterario, editore, studioso di scienze sociali e storiche, ghost writer
«perché il mio nome in copertina suona male», si occupa di letteratura
da quando ha capito di non avere i numeri per la matematica.

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L’opuscolo, realizzato in cartoncino ecologico e carta interna bulk a effetto vintage,
è in tutte le librerie e nei migliori store online. Oppure, senza spese di spedizione,
è acquistabile in un lotto di copie limitate e numerate singolarmente
qui: https://divergenze.eu/prodotto/domus-schanatorum/