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La città ideale

La città ideale è una danza in sette tempi, le cui linee armoniche tracciano
il nuovo contratto sociale per una cura autentica dell’alterità. Dalla tutela dei diritti
alla fragilità liberata, passando per la vertigine dei bisogni fino alla repubblica dei bambini,
un viaggio che è un manifesto concreto di idee e progetto di una civiltà
tutt’altro che utopisticamente possibile. «Per perseverare non è necessario riuscire,
o almeno non da subito. E la dedizione è una caratteristica delle più rare, nella realtà odierna
fuggita, temuta e infine scartata. Richiede troppa abnegazione e una disciplina interiore
che il presunto benessere ha disincentivato. Nella città ideale, la disciplina avrebbe
la centralità e il fervore che garantisce, lui solo, la chiarezza di visione,
e il benessere spacciato per una corsa al possesso ne uscirebbe ridimensionato».

– A cura di Lorenzo Campanella, Pierangelo Miani, Erika Cancellu –

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Daniela Piana è docente ordinario di Scienza della Politica all’Università di Bologna, associate fellow presso l’Institut des Hautes Etudes sur la Justice, esperto formatore
della Scuola superiore della magistratura e componente dell’Osservatorio per la valutazione
delle politiche giudiziarie, ricercatrice impegnata nel costruire capacità individuali
e istituzionali per la tutela effettiva dei diritti e delle libertà.

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Il saggio, realizzato su cartoncino di pura cellulosa ecologica e marcato a feltro, carta interna Arena Ivory Bulk extralusso a grammatura 120, è in tutte le librerie e i migliori store online, oppure in copia numerata e senza spese di spedizione, qui: https://divergenze.eu/prodotto/la-citta-ideale/

Di infedeltà e altri fantasmi

Di infedeltà e altri fantasmi nasce come progetto didattico, e diventa raccolta di due novelle in cui ogni ombra è un perturbante viaggio nella luce grazie alla bontà delle traduzioni,
ad opera di un talento in età scolastica. In The past la nostalgia del signor Vanderbridge
per la moglie defunta gli impedisce di vivere nel presente; la secon­da compagna
tenterà di spezzare l’incantesimo, bruciando le lettere che rivelano gli antichi tradimen­ti.
The difference invece illumina i limiti patiti dalle donne al­l’inizio del ventesimo secolo
e il disagio nel confrontar­si con l’infedeltà dei loro amanti. «Continui da sola,
signorina Wrenn», affermò, ed era tipico suo dare per scontata la mia affidabilità.
«Se trova che qualcosa meriti di essere conservato può archiviarlo, io preferirei morire
piut­tosto di mettere le mani in questa roba».

– A cura di Luisa Campedelli. Traduzione di Aurora D’Archi –

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Ellen Glasgow (1873 – 1945), romanziera e poetessa nata e vissuta a Richmond, in Virginia, nota per i ritratti del Sud lacerato dalla guerra civile e dalla crisi dei valori sociali
negli Stati Uniti della rivoluzione industriale, ha ricevuto la prestigiosa Howells medal
nel 1940 per meriti letterari e il Premio Pulitzer 1942 per l’opera In this our life.
In aperta polemica con il romance tipico del periodo, rifiutò gli esperimenti formali
del neorealismo americano e firmò opere di grande valore come Barren ground (1925)
e The sheltered life (1932), ma anche numerose novelle, pubblicate in riviste
e accolte con grande favore di critica e di pubblico.

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Il tascabile, realizzato in cartoncino ecologico e carta interna bulk ad effetto vintage,
sarà in tutte le librerie e nei migliori store online dal 6 giugno. Altrimenti, senza spese
di spedizione, è acquistabile su https://divergenze.eu/prodotto/di-infedelta-e-altri-fantasmi/
in un lotto di copie singolarmente numerate con inchiostro da bacche di sambuco.

Augeo | dialoghi di scienze umane, II

Il secondo numero di Augeo | dialoghi di scienze umane contiene un seminario a cura di Lucrezia Lombardo, incentrato sulle problematiche più recenti relative alle ideologie dell’emergenza. Celebri firme come Piero Redi, Carlo Beoni, Alessandra Caremani, Marcello Caremani, Alessandro Garofoli ed altri collaboratori discutono, con l’Uniel “Enzo Ficai” di Arezzo e con la cittadinanza, con intellettuali e ricercatori, le istanze sociopolitiche nate e sviluppatesi nella fase (dis)umana in cui la finanza è entrata a gamba tesa nelle vite di tutti. Ora creando crisi, ora pandemie, ora guerre di vario tipo, tutto a scopo di lucro.
Spunti di Nicola Adriano, Sara Bassi, Andrea De Mauro, Francesco Fiocchi, Elena Massari, Paolo Ravizza, Alice Montacciani, Massimo Rovati, Alessio Vergani.
«Ogni crisi costituisce un’opportunità di revisione del precedente paradigma di certezze. Le situazioni straordinarie, per quanto difficili, spesso costringono chi le vive ad uscire dall’indifferenza, attraverso superamenti impensabili nelle ordinarie condizioni di comodità. L’odierna emergenza, come ogni crisi storica, ha ridotto il mondo in macerie, ma è con lo sforzo della ricostruzione che si sprigiona la scintilla creativa e si pone la necessità di elaborare nuove visioni, seppure al prezzo di alcuni sacrifici».

– A cura di Massimo Rovati e Monica Cerri | Responsabile di edizione Antonina Nocera –

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La rivista è stampata e realizzata con cura artigianale su carta pregiata,
e disponibile in tutte le librerie e nei maggiori store online.

Mitografia di un’affinità

Secondo titolo della collana Impronte, l’officina scientifico-letteraria
di autrici accademiche e non, Mitografia di un’affinità è un saggio che affronta,
declinato nei carteggi e nell’opera Fuoco Grande, l’incontro umano e intellettuale
fra due personalità imponenti nel territorio letterario, editoriale
e scientifico italiano: Cesare Pavese e Bianca Garufi.
«I due sentono talvolta di “friggere come aci­di”, di reagire al contatto reciproco
in modo chimico ed inconsulto, di avallare per esperienza diretta il so­spetto
di poter risalire, insieme, a una platonica com­plementarità androgina.
Pavese e Garufi, che po­treb­bero aver riletto insieme Il simposio, si soffermano
in più occasioni sulla certezza (condivisa) di essere due metà che compongono l’intero,
le anime gemelle del­l’antica perfezione, le due parti di un tutto».

– Con una nota critica di Francesca Belviso –

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Marta Mariani è nata a Roma nel 1988. È docente, giornalista e drammaturga.
Concluso il dottorato su Cesare Pavese, continua imperterrita a interessarsene.
Ama la letteratura, l’attivismo e l’insegnamento, in cui riversa uno spirito gramsciano.

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Il saggio, realizzato in cartoncino ecologico e carta interna bulk a effetto vintage,
è in tutte le librerie e negli store online dal giorno 10 maggio. Oppure, senza spese
di spedizione, è acquistabile su https://divergenze.eu/prodotto/mitografia-di-unaffinita/
in un lotto di copie numerate con inchiostro da bacche di sambuco e dedica dell’autrice.

Il processo artificiale

Primo titolo della collana Impronte, l’officina scientifico-letteraria
di autrici accademiche e non, Il processo artificiale spiega come il confine
tra uomo e macchina si riduca ogni giorno, sotto i colpi di una tecnologia
non più rivolta ad agevolare la vita agli uomini, ma a renderli mezzi
per raggiungere lo scopo – inumano – del lucro.
Il saggio indaga i ragionevoli dubbi su uno dei tanti aspetti dell’impiego
delle intelligenze artificiali: la loro comparsa nel processo penale.
Ovvero: se e come riuscire a farle coesistere «coi princìpi sacrosanti
che garantiscano un equo pro­cesso, l’equità e l’imparzialità del giudice
e del potere inquisitorio. Nel futuro infatti ci si potrebbe trovare davanti
a un processo celebrato da algoritmi» i quali potranno decidere
in termini di punibilità, di recidiva, di capacità di intendere e volere.

– Apparato critico a cura di Lucrezia Lombardo –

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Mariangela Miceli è avvocato, cultrice della materia in Diritto
processuale penale presso l’Università degli studi di Palermo,
autrice di pubblicazioni scientifiche ANVUR, collaboratrice per Dike
e Giuffrè. Fervida sostenitrice dei diritti in ogni forma, collabora
con il gruppo Giuristi per le Libertà dell’Associazione Luca Coscioni.
Contributor per il blog Econopoly24 del Sole24ore, sostiene le campagne
per i diritti umani e civili di Eumans ed è ricercatrice libera per vocazione.

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La plaquette, realizzata in cartoncino ecologico e carta interna bulk a effetto vintage,
è reperibile in tutte le librerie e nei migliori store online. Oppure, senza spese
di spedizione, è acquistabile su https://divergenze.eu/prodotto/il-processo-artificiale/
in un lotto di copie numerate con inchiostro da bacche di sambuco e dedica dell’autrice.

Tutto, tranne l’amore

In Tutto, tranne l’amore un padre, con storie brevi che paiono favole,
tenta l’impresa ardua e tenerissima di spiegare al figlio, nell’età incontaminata,
come imparare a cadere, a gioire e ad ascoltare la voce della coscienza.
«Credi di avere danzato, finora? No, hai girato su te stesso, costretto
come una vite in un tassello. Hai scambiato per danza la più antica delle schiavitù»
diceva il maestro. L’allievo – pur essendo il primo della classe – non capiva.
«C’era un ragazzo come te, anni fa. Lui sì che ballava. Tu sei una vite cromata
grande, lucente, ma nel muro ci entri troppo facilmente. Troppo volentieri.
Ti adegui, e a differenza della mitezza, adeguarsi non è esattamente una virtù.
Lui invece era una vite minuscola, a prima vista incapace di reggere qualcosa.
Eppure mentre si muoveva rideva, girava ed entrava nel muro,
e del buco faceva un nido: quello delle tortore o dei corvi
è fatto di pagliette, ma resiste anche agli uragani».

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Sergio Daniele Donati, avvocato classe 1966, fondatore e caporedattore
del litblog “Le parole di Fedro”, ha firmato E mi coprii i volti al soffio del silenzio
per Mimesis, nel 2018, e la silloge Il canto della Moabita (Ensemble, 2021).
Alcune sue poesie sono state pubblicate su riviste, blog letterari e quotidiani.
Studioso di meditazione, tiene seminari sul valore simbolico dell’alfabeto ebraico.

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Il tascabile, realizzato in cartoncino ecologico e carta interna bulk ad effetto vintage,
è reperibile in tutte le librerie e nei migliori store online. Altrimenti, senza spese
di spedizione, è acquistabile su https://divergenze.eu/prodotto/tutto-tranne-lamore/
in un lotto di copie singolarmente numerate con inchiostro da bacche di sambuco.

Rigenerazione K035

L’Agenda 2100 è un programma di definizione per gli uomini e la società, attraverso cui
lo Stato mira ad una comunità fondata sull’incapacità di fallire. A supporto della Agenda
vi è il Catasto umano, che ha l’obiettivo di costituire un archivio e registrare i successi
o gli eventuali fallimenti nei tentativi di “correzione” dei soggetti con devianza.
Rigenerazione K035 è il tentativo compiuto su Lia, che durante una notte di Natale
– senza ragioni precise – si macchia di un omicidio. La sua memoria sarà ripulita e inserita
in una trama di simulazioni in cui il suo alter ego, Amalia, per avere una seconda chance,
dovrà superare gli innesti di ricordi e non cadere di nuovo in errore.

«A Campara il cielo è pulito come la coscienza di un neonato, ma se sei stato ragazzo tra le sue campagne e le sue strade piene di fossi e fango, i fuochi di mezzanotte li puoi osservare solo dalla scisa. Per arrivarci serve un’auto che Lia non ha; è tornata da Roma in treno.
Nove ore, ventuno minuti e quattro cambi. È per questo che sta aspettando Fabio al bi­vio d’ingresso del paese, seduta sulla panchina del­l’u­nica fermata dei pullman».

– A cura di Erika Cancellu. Postfazione di Ivano Porpora –

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Sara Maria Serafini nasce a Milano nel 1984, ma vive da sempre in Calabria. Laureata in Ingegneria Edile-Architettura, PhD in Urbanistica, insegna nella scuola secondaria di I grado. Nel 2018 ha fondato «Risme», rivista letteraria di cui è direttore. Suoi racconti sono usciti su diverse riviste e in antologie. Ha pubblicato le raccolte Solfeggio in abbandono (2014) e Ingoia la notte (2015) per Arpeggio Libero, e i romanzi Quando una donna (2019)
e L’amore che devi (2021) per Morellini.

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Il volume, realizzato con criteri artigianali su cartoncino ecologico e carta bulk morbida ad effetto vintage, è reperibile in tutte le librerie e nei migliori store online. Altrimenti su https://divergenze.eu/prodotto/rigenerazione-k035/
in copia singolarmente numerata e senza spese di spedizione.

Ronnie Banti ha perso la scommessa

La vita è una lunga scommessa con se stessi diceva già Plauto, e il commediografo greco
ne aveva messe in scena delizie e tormenti fin dall’antichità. In altri, più recenti, qualcosa
forse è cambiato, e Ronnie Banti è un personaggio che pesta passi colmi di malinconie
e di furore, a cui Simone Ghelli affida un ruolo trasversale che percorre strade da intendere
pure in senso metaforico, per lirica d’e­spe­rien­za, dando voce e attenzione al fervore
che muove chi vince, chi perde, e chi nemmeno pren­de parte alle sfide quotidiane,
rinunciando in partenza. È una condizione interiore che appartiene a moltissimi uomini,
e la letteratura ne riporta biografie e vicende. Per questo Ronnie Ban­ti è protagonista
di una avventura che potrebbe essere quella di coloro per cui la vita è un panorama
in­gentilito dalle utopie e deturpato dalle aspettative.
«Nel soppalco, basso, Ronnie doveva entrare car­poni per non battere la testa.
Quando dormiva supino, a braccia incrociate sul petto per controllare il battito
del cuore, si sentiva come dentro a una ba­ra. E in un certo senso l’idea
di essere già morto lo tranquillizzava, forse per la consapevolezza
di u­na impresa che si dimostrò fin dal principio al di sopra delle sue forze».

– A cura di Nicoletta Prestifilippo. Con una nota di Filippo Tuena –

Simone Ghelli, insegnante con la vocazione dell’autore e viceversa, è stato tra i fondatori
del collettivo “Scrittori precari” e caporedattore della rivista cinematografica “Close up.
Storie della visione”. Predilige le forme brevi e ha pubblicato due romanzi
L’albero in catene (NonSoloParole, 2003) e Voi, onesti farabutti (CaratteriMobili, 2012) –
e tre raccolte di novelle: L’ora migliore e altri racconti (Il Foglio, 2011), Non risponde
mai nessuno
(Miraggi, 2017) e La vita moltiplicata (Miraggi, 2019). 

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Il volume, realizzato su cartoncino Woodstock tender blue e carta Arena ivory bulk extralusso, sarà in tutte le librerie e nei maggiori store online dal 20 ottobre, oppure da oggi senza spese di spedizione qui: https://divergenze.eu/prodotto/ronnie-banti-ha-perso-la-scommessa/

Uno che si salva

Uno che si salva narra la vicenda di Siro Baghini, un antieroe
che cerca al di fuori della provincia il proprio riscatto, ma fra un tentennamento e l’altro
si abbandona a una corrente aliena, a un impeto che non ha coscienza di come attivare.
Un impeto che vorrebbe essere borghese ma ha su di sé lo stigma dei cafoni,
e gira in un cerchio di stasi dinamica: immagina, il Baghini, ma non concretizza; fa progetti,
ma cozza ora con l’idillio anestetico dei desideri, ora con il nocciolo duro della vita
che non viene mai come si vorrebbe. Specie se ci si guarda esistere, partecipando il minimo
per convincersi di averci provato, con l’aria di chi si sente all’altezza ma poi non traduce
in gesti la volontà. Abbagliato dalle apparenze, il Baghini è vittima di velleità imprudenti
a fronte di sani intenti, e per quanto conscio delle illusioni, le forze che lo portano fuori rotta
sono più forti della sua logica. La realtà urbana che egli ritiene superiore a quella rurale
è ostile a chi la elegge a modello, e si serve della chimera per demolirne le aspettative,
in quanto le aspettative sono la tomba della serenità. Perché si può cambiare ambiente,
ma mai cancellare quello in cui si è nati: tentare di tradire le proprie origini testimonia
come l’individuo, per essere metropolitano, debba rinunciare all’umanità.

– A cura di Giulia De Marco –

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Francesco Jovine è stato uno dei più fini letterati del Novecento italiano.
Nato nel 1902 a Guardialfiera, nel Molise, fu maestro, assistente universitario
e direttore didattico. Collaborò con numerosi giornali, animò la vita culturale di Roma
insieme a Corrado Alvaro e Libero Bigiaretti, fondò il Sindacato Nazionale Scrittori
e promosse conferenze e attività intellettuali. Legato alla terra natale e alla sua poetica,
vi ambientò Signora Ava (1942) e Le terre del sacramento (1950), due tra i romanzi
più significativi dell’ultimo secolo. Uno che si salva è stato pubblicato nel 1948,
in un originale binomio con la novella Tutti i miei peccati.

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Il volume, realizzato su cartoncino di pura cellulosa ecologica e marcato a feltro,
carta interna morbida con effetto vintage, sarà in tutte le librerie e negli store online
dal 24 settembre, oppure da oggi, in copia numerata e senza spese di spedizione,
qui: https://divergenze.eu/prodotto/uno-che-si-salva/

Brutta

Brutta è il dramma in un atto di Angela Di Maso in cui una parola a sorpresa,
o forse non del tutto, può stravolgere il corso di un matrimonio. Perché marito e moglie,
una sera come tante, al tavolo di un locale, stravolgono le convenzioni e cominciano
un gioco al massacro fatto di allusioni, sarcasmi ed accuse affilate come bisturi,
pronti a recidere agli organi vitali il loro legame. E l’autrice, in un crescendo di tensione,
tra paradossi e rovesciamenti di senso, denuda i personaggi degli abiti buoni e conformisti
fino a mostrarli in preda ai démoni dell’incomunicabilità, del sesso, della violenza emotiva.
Donna: «Ho avuto paura di farmi male, ma poi ho provato a immaginare di essere già vecchia e quasi morta, piena di rimpianti. So come ci si sente a tremare prima di toccare qualcuno. Un desiderio così acuto che è diventato disperazione».
Uomo: «Non voglio toccare con paura chi ho toccato con amore».
L’uomo lascia la presa. La donna si risiede.
Donna: «Quello che sto per dirti sono consapevole che ti ferirà a morte.
Ma sei stato tu a chiedermelo».

– A cura di Annachiara Monaco –

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Angela Di Maso nasce a Napoli, si laurea in Filosofia ed è giornalista e musicista specializzata in Semiotica, canto e direzione di musica gregoriana. Alla attività concertistica affianca quella di drammaturga e regista teatrale e collabora con la Fondazione musicale
Pietà dei Turchini; è inoltre cultore della materia presso la cattedra di Storia del teatro
e Discipline dello spettacolo nel dipartimento di studi umanistici dell’università federiciana,
e docente di Storia della musica e di Melodramma alla LUETEC.

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Il volume, realizzato su cartoncino di pura cellulosa ecologica e marcato a feltro, carta interna Arena Ivory Bulk extralusso a grammatura 140, è in tutte le librerie e i migliori store online, oppure in copia numerata
e senza spese di spedizione, qui: https://divergenze.eu/prodotto/brutta/