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Paesi tuoi

Nell’atmosfera rurale di un mondo dominato dagli istinti da cui tutto proviene, Paesi tuoi è l’opera che rivela Cesare Pavese alla letteratura e la scintilla d’origine del neorealismo. Emergono, già mature, le tematiche, il dissidio, lo stile del narratore che offre
un controcampo originale ai lettori, senza proporre geometrie di verità.
Più che dare soluzioni o ri­sposte, Pavese pone domande. E ribalta le prospettive
fin dal­l’inizio: i protagonisti, anziché andare in città a lavorare, si tra­­sferiscono in campagna.
Una sorta di emigrazione al contrario, un elemento che si carica subito di significato.
«A mezzogiorno vengono a chiamarmi e si mangiò un’altra volta il minestrone di verdure,
e le acciughe e il formaggio. Era così che quelle donne crescevano spesse, ma Gisella
che adesso mi guardava ridendo, sembrava invece fatta di frutta. Perché, una volta finito,
chiedo a Talino se non aveva delle mele, e lui mi porta in una stanza dove ce n’era
un pavimento, tutte rosse e arrugginite che parevano lei. Me ne prendo una sana
e la mordo: sapeva di brusco, come piacciono a me».

– A cura di Erika Cancellu e Nicoletta Prestifilippo –

Cesare Pavese nasce a Santo Stefano Belbo il 9 settembre 1908. Si laurea in Lettere, insegna per qualche tempo, poi inizia a tradurre autori inglesi e americani e a collaborare con la casa editrice Einaudi, di cui diventa una delle figure principali. Autore di romanzi, racconti, poesie, saggi, articoli e prose filosofiche, esordisce nel mondo letterario con Paesi tuoi (1941) e diventa uno dei maggiori intellettuali del Novecento italiano.
Scompare a Torino, suicida, nel 1950.

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Il volume, realizzato su cartoncino di pura cellulosa ecologica Formosa
e carta Arena ivory bulk extralusso, è in tutte le librerie e nei maggiori store online,
oppure senza spese di spedizione in copia singolarmente numerata
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