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Augeo III

Il terzo numero di Augeo rende i quaderni di scienze umane un luogo di incontro
di idee in cui non si deve cercare il peso dell’autorità, ma la forza degli argomenti.
La rivista infatti è un territorio nel quale nessuno prevale su nessuno
e lo sviluppo di temi, dibattiti e testimonianze prende forma di libro.
Un libro realizzato con materiali pregiati, che nonostante ciò non si affida
al valore effimero del contenitore, ma alla bontà dei contenuti. I quali sono vettori
di un percorso di salvaguardia e di evoluzione all’interno d’un cantiere permanente,
una “officina del pensiero” aperta a tutte le collaborazioni, perché si «fa cultura»
quando si aggiunge una visione, un’esperienza che innesta qualcosa di nuovo
al patrimonio di informazioni già acquisite. «Il progresso non è qualcosa di tangibile
nemmeno quando l’hai addosso, quando ti sottopone quei risultati
di cui aveva anticipato nei secoli, negli anni precedenti, nei promozionali immaginari,
nel museo delle fantasie evocato da scrittori, filosofi, artisti, scienziati. Il progresso,
per paradosso, è il continuo regredire all’interno delle nostre conoscenze per applicarle,
per tirarne fuori ciò che serve a modulare il presente e ipotizzare l’avvenire.
È una combinazione, non una funzione logica. Prova ne è il fatto che a volte è negativo,
controproducente. Trovarsi faccia a faccia con esso può sorprendere oppure no;
di certo, lascia interdetti vedere dove qualcuno è stato capace di arrivare con l’intuito.
C’è una felice gamma d’emozioni in quella misura di confronto coi propri limiti,
anche per questo il progresso non è una sequenza perfetta».

Al numero hanno contribuito con ricerche, articoli, saggi, inchieste e approfondimenti
Pietro Balestra, Walter Brusini, Giulia D’Arcangelo, Lucrezia Lombardo, Marta Mariani,
Giorgia Merlin, Alice Montacciani Cordioli e Maurizio Parodi.

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Il volume, realizzato su cartoncino di pura cellulosa ecologica e marcato a feltro, carta interna avoriata smooth extralusso a grammatura 100, sarà in tutte le librerie e i migliori store online dal giorno 31 luglio, o reperibile da subito, in copia numerata e senza spese
di spedizione, qui: https://divergenze.eu/prodotto/augeo-iii/

Mitografia di un’affinità

Secondo titolo della collana Impronte, l’officina scientifico-letteraria
di autrici accademiche e non, Mitografia di un’affinità è un saggio che affronta,
declinato nei carteggi e nell’opera Fuoco Grande, l’incontro umano e intellettuale
fra due personalità imponenti nel territorio letterario, editoriale
e scientifico italiano: Cesare Pavese e Bianca Garufi.
«I due sentono talvolta di “friggere come aci­di”, di reagire al contatto reciproco
in modo chimico ed inconsulto, di avallare per esperienza diretta il so­spetto
di poter risalire, insieme, a una platonica com­plementarità androgina.
Pavese e Garufi, che po­treb­bero aver riletto insieme Il simposio, si soffermano
in più occasioni sulla certezza (condivisa) di essere due metà che compongono l’intero,
le anime gemelle del­l’antica perfezione, le due parti di un tutto».

– Con una nota critica di Francesca Belviso –

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Marta Mariani è nata a Roma nel 1988. È docente, giornalista e drammaturga.
Concluso il dottorato su Cesare Pavese, continua imperterrita a interessarsene.
Ama la letteratura, l’attivismo e l’insegnamento, in cui riversa uno spirito gramsciano.

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Il saggio, realizzato in cartoncino ecologico e carta interna bulk a effetto vintage,
è in tutte le librerie e negli store online dal giorno 10 maggio. Oppure, senza spese
di spedizione, è acquistabile su https://divergenze.eu/prodotto/mitografia-di-unaffinita/
in un lotto di copie numerate con inchiostro da bacche di sambuco e dedica dell’autrice.