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Augeo | dialoghi di scienze umane, II

Il secondo numero di Augeo | dialoghi di scienze umane contiene un seminario a cura di Lucrezia Lombardo, incentrato sulle problematiche più recenti relative alle ideologie dell’emergenza. Celebri firme come Piero Redi, Carlo Beoni, Alessandra Caremani, Marcello Caremani, Alessandro Garofoli ed altri collaboratori discutono, con l’Uniel “Enzo Ficai” di Arezzo e con la cittadinanza, con intellettuali e ricercatori, le istanze sociopolitiche nate e sviluppatesi nella fase (dis)umana in cui la finanza è entrata a gamba tesa nelle vite di tutti. Ora creando crisi, ora pandemie, ora guerre di vario tipo, tutto a scopo di lucro.
Spunti di Nicola Adriano, Sara Bassi, Andrea De Mauro, Francesco Fiocchi, Elena Massari, Paolo Ravizza, Alice Montacciani, Massimo Rovati, Alessio Vergani.
«Ogni crisi costituisce un’opportunità di revisione del precedente paradigma di certezze. Le situazioni straordinarie, per quanto difficili, spesso costringono chi le vive ad uscire dall’indifferenza, attraverso superamenti impensabili nelle ordinarie condizioni di comodità. L’odierna emergenza, come ogni crisi storica, ha ridotto il mondo in macerie, ma è con lo sforzo della ricostruzione che si sprigiona la scintilla creativa e si pone la necessità di elaborare nuove visioni, seppure al prezzo di alcuni sacrifici».

– A cura di Massimo Rovati e Monica Cerri | Responsabile di edizione Antonina Nocera –

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La rivista è stampata e realizzata con cura artigianale su carta pregiata,
e disponibile in tutte le librerie e nei maggiori store online.

Il processo artificiale

Primo titolo della collana Impronte, l’officina scientifico-letteraria
di autrici accademiche e non, Il processo artificiale spiega come il confine
tra uomo e macchina si riduca ogni giorno, sotto i colpi di una tecnologia
non più rivolta ad agevolare la vita agli uomini, ma a renderli mezzi
per raggiungere lo scopo – inumano – del lucro.
Il saggio indaga i ragionevoli dubbi su uno dei tanti aspetti dell’impiego
delle intelligenze artificiali: la loro comparsa nel processo penale.
Ovvero: se e come riuscire a farle coesistere «coi princìpi sacrosanti
che garantiscano un equo pro­cesso, l’equità e l’imparzialità del giudice
e del potere inquisitorio. Nel futuro infatti ci si potrebbe trovare davanti
a un processo celebrato da algoritmi» i quali potranno decidere
in termini di punibilità, di recidiva, di capacità di intendere e volere.

– Apparato critico a cura di Lucrezia Lombardo –

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Mariangela Miceli è avvocato, cultrice della materia in Diritto
processuale penale presso l’Università degli studi di Palermo,
autrice di pubblicazioni scientifiche ANVUR, collaboratrice per Dike
e Giuffrè. Fervida sostenitrice dei diritti in ogni forma, collabora
con il gruppo Giuristi per le Libertà dell’Associazione Luca Coscioni.
Contributor per il blog Econopoly24 del Sole24ore, sostiene le campagne
per i diritti umani e civili di Eumans ed è ricercatrice libera per vocazione.

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La plaquette, realizzata in cartoncino ecologico e carta interna bulk a effetto vintage,
è reperibile in tutte le librerie e nei migliori store online. Oppure, senza spese
di spedizione, è acquistabile su https://divergenze.eu/prodotto/il-processo-artificiale/
in un lotto di copie numerate con inchiostro da bacche di sambuco e dedica dell’autrice.

Due saggi dirompenti

Due saggi dirompenti è un testo capace di scuotere dal torpore le coscienze
che il paradigma produttivista sta inibendo, grazie ai meccanismi con i quali
genera sudditanza volontaria e riduce la consapevolezza degli individui,
rendendoli incapaci di vedere il progetto terribile del capitalismo
nascosto dietro una apparente promozione della libertà.
«Gli imperativi e i precetti etici, proposti dalla propaganda al fine di esaltare «il bene comune», «la salute pubblica», «la sicurezza collettiva» e tutti quei valori utili a ottenere il consenso, grazie al sentimentalismo infame dei sensi di colpa, sono un linguaggio approvato, di presa sicura. Chi si discosta dagli imperativi etici proposti diviene il colpevole da allontanare ed etichettare come amorale. Non è un caso che l’agenda pubblica abbia una fame perpetua di crisi, di eventi catastrofici che i palazzi del potere impiegano a mo’ di grimaldelli per mostrare alla popolazione quanto i loro inquilini siano impegnati a servizio della pace, del ritorno più rapido possibile al­la normalità».

– a cura di Marco Vagnozzi e Massimiliano Marianelli –

Lucrezia Lombardo nasce ad Arezzo nel 1987. Dopo la maturità classica
si laurea in Scienze filosofiche a Firenze, lavora quindi come curatrice, autrice di testi d’arte e giornalista. Scrive per varie riviste letterarie, insegna Storia e Filosofia presso un liceo ed è collaboratrice d’ateneo come docente di Storia della filosofia contemporanea. Co-direttrice della galleria d’arte Ambigua di Arezzo, è autrice di sillogi poetiche,
redattrice del magazine italo-francese «La Bibliothèque Italienne»
e responsabile del blog culturale del quotidiano ArezzoNotizie.

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Il volume, realizzato su cartoncino e carta extralusso, è in tutte le librerie e nei maggiori store online, oppure in copia numerata e senza spese di spedizione, qui: https://divergenze.eu/prodotto/due-saggi-dirompenti/

Elegia ambrosiana

Nella silloge del primo e più antico collettivo di street poetry d’Italia,
i versi miti e infuocati comparsi a Milano e dedicati alla città proprio come un canto,
una Elegia ambrosiana. I membri del Collettivo K attivi dal 1981, affidano i loro la­vori
a gessetto a selciati, mura e marciapiedi, perché non lascino se­gni permanenti sulle superfici.
Tutti i componenti del collettivo sono stati e vo­gliono restare a­nonimi,
in linea con i loro componimenti. La poesia, dicono, «se mai ne abbiamo prodotta
nei no­stri versi liberi, è legata a luoghi o brividi che variano col tempo
e nel­l’a­­ni­mo di chi li ha fermati, senza la presunzione di trattenerli».

Non piangere, Milano,
le tue lacrime di sorgente
da nubi d’olio e di piombo:
nessuna vergogna può infettare il tuo spirito.
Chi t’ha rubato più di quanto avevi
non conosce l’indirizzo della dignità.
I suoi occhi
cuciti alla corteccia del viso
sono cariati, ammaccano l’aria d’invidie
e ti vedono appena come una palestra
per nuovi edifici.

Anche quando sarai
un lenzuolo di cemento
le tue acque
chiuse negli intestini delle strade
tracimeranno, e ci bagneremo felici.
Loro grideranno alla calamità
di cui sono padri,
ma la carne senz’ossa delle parole
non può durare. Tu invece
sei come l’erba che si piega al peso di ogni addio
e non si spezza mai.

– A cura di Lucrezia Lombardo. Con un saggio di Raul Montanari –
Illustrazioni di Bianca Dall’Osto –

Il volume, realizzato su cartoncino Terrarossa di pura cellulosa ecologica certificato,
carta interna Arena ivory bulk extralusso, è in tutte le librerie e nei maggiori store online,
o alla pagina https://divergenze.eu/prodotto/elegia-ambrosiana/ senza spese di spedizione.

L’alunno

L’alunno, o tutto ciò che la scuola non ha il coraggio di rivelare è una testimonianza diretta
in forma di saggio divulgativo, scritto con uno stile immediato e privo di tecnicismi,
di quel fastidioso politichese di cui spesso vengono infarcite le pubblicazioni a tema.
L’autrice offre un’esperienza dalla parte degli studenti e da quella dei docenti,
finalmente parificate nell’analisi della realtà in cui si incontrano, e una lucida esposizione
di rimedi a magagne che il sistema denuncia da decenni senza mai correggere.
Un viaggio nella “insostenibile profondità delle empatie” per capire davvero
le ragioni del disagio giovanile e prevenirle, un’escursione senza giudizi somma­ri,
con la partecipazione di chi si mette alla pari, prende in esa­me le fragilità e lavora sui dubbi,
perché l’esercizio della domanda è l’unico sentiero che porta alla consapevolezza.
«L’errore più grande che fa la scuola è imporre dall’alto un decalogo, un programma,
e chiedere di accettarlo supinamente. Non sono forse, gli studenti, maturandi? Non è forse,
l’adulto, maturo, e si comporta alla luce delle esperienze accumulate nel corso della storia?
È facile allora capire come la pretesa che sia lo studente a piegarsi alla procedura,
anziché la procedura a essere pensata in funzione dello studente, por­ti a clamorosi disastri».

Apparato critico a cura di Riccardo De Rosa, con una nota di Marco Vagnozzi.

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Lucrezia Lombardo nasce ad Arezzo il 16 aprile 1987. Dopo la maturità classica si laurea
in Scienze filosofiche a Firenze, lavora come curatrice, autrice di testi d’arte contemporanea
e cataloghi, quindi come giornalista, specializzandosi in gestione dei beni culturali. Attualmente insegna Storia e Filosofia presso un liceo e collabora con alcuni atenei come docente di Storia della filosofia contemporanea. Oltre a L’alunno ha pubblicato le raccolte poetiche La Visita (Giulio Perrone Editore, 2017), La Nevicata (Castelvecchi, 2017)
Solitudine di esistenze (Giulio Perrone Editore, 2018).
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Il volume, realizzato con materiali di pregio e carta interna avoriata extralusso,
è in tutte le librerie, negli store online o acquistabile, senza spese di spedizione,
su https://divergenze.eu/prodotto/lalunno/ in copia singolarmente numerata.