Storia segreta

Secondo i lettori e gran parte della critica, Storia segreta sarebbe la novella più intima e profonda scritta da Cesare Pavese. La quale non è mai stata oggetto di un’analisi approfondita, in forma separata da quelle com­pre­se nella raccolta Feria dagosto (1945), di cui rappresentava la chiusura. Eppure qui, nella campagna emblema dei ricordi e antidoto alle durezze del tempo adulto, un uomo dal fragile destino alter ego dell’autore ri­ve­de la figura di un padre che è tutti i padri, e grazie a una sirena di terraferma riflette sui valori che danno armonia con i propri impulsi e con quelli millenari del mondo «Dappertutto, sulle coste, sulle creste dei paesi, ci sono chiese e masse d’alberi impicciolite nella distanza. Dentro, la luce è colora­ta, il cielo tace; e donne come la Sandiana ci stanno in ginocchio e si segnano, qualcuna c’è sempre. Se u­na vetrata della volta si è schiusa, si sente un soffio
di cie­lo più caldo, qualcosa di vivo, che sono le piante, i sa­­pori, le nuvole».

– A cura di Roberta Bellantuono –

Cesare Pavese nasce a Santo Stefano Belbo il 9 settembre 1908. Si laurea in Lettere, insegna per qualche tem­po, poi inizia a tradurre autori inglesi ed americani, e a collaborare con la casa editrice Einaudi, di cui diventa una delle figure principali. Autore di romanzi, racconti, poesie, saggi, articoli e prose filosofiche, esordisce nel mondo letterario con Paesi tuoi (1941) e diventa uno dei maggiori intellettuali del Novecento italiano.
Scompare a Torino, suicida, nel 1950.

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