Descrizione
Reduce dall’esordio nei “Gettoni” di Elio Vittorini con I parenti del sud, e dal trionfo al premio Viareggio l’anno successivo grazie al medesimo titolo, uno degli atout della satira italiana, Carlo Montella, autore dallo humour tagliente torna, nel 1956, con quello che la critica definì il picco più alto della sua produzione. Tradotto perfino in Russia, è un romanzo (secondo alcuni il romanzo) che rappresenta la farsa dei grandi e piccoli burocrati, filtrata da un occhio neorealista tremendamente attuale.