La città ideale

La città ideale è una danza in sette tempi, le cui linee armoniche tracciano
il nuovo contratto sociale per una cura autentica dell’alterità. Dalla tutela dei diritti
alla fragilità liberata, passando per la vertigine dei bisogni fino alla repubblica dei bambini,
un viaggio che è un manifesto concreto di idee e progetto di una civiltà
tutt’altro che utopisticamente possibile. «Per perseverare non è necessario riuscire,
o almeno non da subito. E la dedizione è una caratteristica delle più rare, nella realtà odierna
fuggita, temuta e infine scartata. Richiede troppa abnegazione e una disciplina interiore
che il presunto benessere ha disincentivato. Nella città ideale, la disciplina avrebbe
la centralità e il fervore che garantisce, lui solo, la chiarezza di visione,
e il benessere spacciato per una corsa al possesso ne uscirebbe ridimensionato».

– A cura di Lorenzo Campanella, Pierangelo Miani, Erika Cancellu –

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Daniela Piana è docente ordinario di Scienza della Politica all’Università di Bologna, associate fellow presso l’Institut des Hautes Etudes sur la Justice, esperto formatore
della Scuola superiore della magistratura e componente dell’Osservatorio per la valutazione
delle politiche giudiziarie, ricercatrice impegnata nel costruire capacità individuali
e istituzionali per la tutela effettiva dei diritti e delle libertà.

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