Dante e la critica esoterica

Dante e la critica esoterica è un saggio che rivela come dietro ogni parola si nascondano significati inesplorati. Dante Alighieri aveva fatto suo quel concetto, tanto che sotto ’l velame delle parole oscure emerge un poeta ghibellino e cataro, che fa della scrittura un mezzo di comunicazione occulta. Un viaggio alla scoperta di un messaggio e di un mondo che è una dura e nuda ricerca della dura e nuda verità: dietro le opere dantesche vi è anche un significato differente da quello sancito dalla tradizione.
«Per approcciare una chiave di lettura “altra” diversa da quella ufficiale, delle opere dantesche, bisogna richiamare i princìpi che, a cavallo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, hanno dato l’avvio a un periodo rivoluzionario nell’ambito della critica. È la fase in cui nascono le società segrete e si diffonde la massoneria; non è un caso che si parli della sindrome del segreto e di quella del complotto».

– A cura di Erika Cancellu, Mario Zanelli, Elena Riva –

Eleonora Lizzul nasce nel 1997 a Pescara. Frequenta il liceo scientifico Galilei, e grazie ai docenti di italiano e filosofia scopre l’amore per l’arte e la critica letteraria; si laurea in Lettere, quindi in Filologia moderna all’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, e frequenta il master in Professioni e prodotti dell’editoria promosso dal collegio Santa Caterina da Siena di Pavia. Da anni è un capo scout, con una buona quantità di sogni legati
alla sfera della narrativa per l’infanzia e della saggistica.

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Realizzato su cartoncino Materica Acqua di pura cellulosa ecologica e carta Arena ivory bulk extralusso ad alta grammatura, rilegato a filo di refe con procedura di alto artigianato, il volume sarà reperibile in tutte le librerie e negli store online dal giorno 26 luglio, oppure da oggi, senza spese di spedizione, qui: https://divergenze.eu/prodotto/dante-e-la-critica-esoterica/

Due saggi dirompenti

Due saggi dirompenti è un testo capace di scuotere dal torpore le coscienze
che il paradigma produttivista sta inibendo, grazie ai meccanismi con i quali
genera sudditanza volontaria e riduce la consapevolezza degli individui,
rendendoli incapaci di vedere il progetto terribile del capitalismo
nascosto dietro una apparente promozione della libertà.
«Gli imperativi e i precetti etici, proposti dalla propaganda al fine di esaltare «il bene comune», «la salute pubblica», «la sicurezza collettiva» e tutti quei valori utili a ottenere il consenso, grazie al sentimentalismo infame dei sensi di colpa, sono un linguaggio approvato, di presa sicura. Chi si discosta dagli imperativi etici proposti diviene il colpevole da allontanare ed etichettare come amorale. Non è un caso che l’agenda pubblica abbia una fame perpetua di crisi, di eventi catastrofici che i palazzi del potere impiegano a mo’ di grimaldelli per mostrare alla popolazione quanto i loro inquilini siano impegnati a servizio della pace, del ritorno più rapido possibile al­la normalità».

– a cura di Marco Vagnozzi e Massimiliano Marianelli –

Lucrezia Lombardo nasce ad Arezzo nel 1987. Dopo la maturità classica
si laurea in Scienze filosofiche a Firenze, lavora quindi come curatrice, autrice di testi d’arte e giornalista. Scrive per varie riviste letterarie, insegna Storia e Filosofia presso un liceo ed è collaboratrice d’ateneo come docente di Storia della filosofia contemporanea. Co-direttrice della galleria d’arte Ambigua di Arezzo, è autrice di sillogi poetiche,
redattrice del magazine italo-francese «La Bibliothèque Italienne»
e responsabile del blog culturale del quotidiano ArezzoNotizie.

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Il volume, realizzato su cartoncino e carta extralusso, è in tutte le librerie e nei maggiori store online, oppure in copia numerata e senza spese di spedizione, qui: https://divergenze.eu/prodotto/due-saggi-dirompenti/

Le parole e il silenzio

La parola e il silenzio

La parola e il silenzio è un saggio breve, che induce a ragionare sul linguaggio del potere,
fra cattedrali metafisiche e slogan per dominare un cittadino ridotto a consumatore,
analizzato mediante gli strumenti che consentono di costruire un’alternativa:
l’arte, la scienza e la contemplazione.

«Se il linguaggio della politica coercitiva domi­na la molteplicità minandola alla base,
è nell’ar­te e nel linguaggio poetico l’humus dove la verità si rinnova. La poesia
riconduce la parola al­l’orizzonte limite. Qui l’etica condivisa e plurale
trova la sua dimensione, perché aperta ab origine all’altro».

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Andrea Comincini è nato ad Alghero, nel 1976.
Laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi Roma Tre, ha conseguito un Ph.D.
in Italianistica all’University College Dublin, dove ha lavorato in qualità di Senior Tutor.
È stato Helm-Everett Fellow presso la Indiana University. Traduttore di opere di autori anglo-americani tra cui Bennett, Fitzgerald, Melville, ha scritto per Il Manifesto e collabora con varie riviste filosofiche e letterarie.

Il volume, realizzato su cartoncino ecologico FSC e carta Arena Ivory Bulk extralusso,
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Canti e disincanti

Canti e disincanti è un saggio che indaga, fra ipotesi e intuizioni intriganti, il territorio poetico in comune a Eugenio Montale e Fabrizio De André. Un incontro che narra di una musicalità inaspettata, scorta fra parole e note, e l’avventura di un’umanità capace di brillare pure in assenza di luce. Del resto «la méta del lavoro montaliano è l’analisi della condizione umana attraverso l’arte, strumento di ricerca di una verità resa impossibile dalla realtà storica. Al tempo stesso, De André parte da storie vere e quotidiane per cantare lo stato in cui vivono le minoranze, e con uno sguardo più ampio l’umanità intera. Entrambi guardano il reale come un luogo di contraddizioni insolubili, offrendo a lettori e ascoltatori mai risposte, ma domande. Si pongono in una prospettiva interna che predilige la dimensione dell’indistinto, e anziché il facile rifugio in lezioni o soluzioni ipotizzate o suggerite, offrono un luogo,
un ritaglio per anime stropicciate, utopico e talvolta confortante».

– A cura di Lorenzo Campanella –

Carmen Lega è nata nel 1995 a Napoli e vive a Castel Volturno. Laureata in Letteratura Italiana Contemporanea presso l’università degli studi Federico II, collabora al seminario Scritture in transito: tra letteratura e cinema,
guidato dalla prof.ssa Silvia Acocella.

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Realizzato su cartoncino di pura cellulosa ecologica e carta avoriata extralusso, è in tutte le librerie e negli store online, o senza spese di spedizione e in copia numerata su https://divergenze.eu/prodotto/canti-e-disincanti/

Primo Levi e la coscienza poetica

Primo Levi e la coscienza poetica è un saggio che indaga la vocazione lirica dell’autore,
la scintilla che dà origine alle sue prose più celebri, analizzata nello spazio autonomo
che finora la critica non le ha dedicato. Perché certe parole
sono esperienze che è bene rimangano attuali in ogni tempo.
«Nei versi l’assenza, la tragedia, il monito, il rifiuto emergono incuranti di ogni tecnicismo, poiché frutto di un cammino individuale che prescinde dall’impegno dell’arte. E quanto più forte è il rapporto con i traumi interiori, tanto più Levi ricorre a quel linguaggio poetico particolare, la cui originalità è tutta in una metrica lontana da qualunque sudditanza estetica, priva com’è di manipolazioni o pirotecnie verbali, forte d’un impianto ora contratto ora teso, commosso, colloquiale, che ha l’urgenza e l’immediatezza del vivere».

– Con un saggio di Demetrio Paolin –

Elisa Occhipinti è nata a Torino nel 1988 e vive da diversi anni in Germania.
B.A. in italianistica e comparatistica, studia e lavora presso la Ruhr-Universität Bochum.
È caporedattrice del sito «Il Club del Libro» e cura il blog letterario «Marginalia».
Fa parte del direttivo della Società Dante Alighieri di Dortmund.
Ha pubblicato il romanzo E lucevan le stelle (Miraggi, 2018).

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Me(n)talgear

Me(n)talgear è un’opera costruita attorno a una domanda: può un videogioco essere considerato un’opera d’arte e parlare di attualità e temi sociali con la profondità riconosciuta al cinema e alla letteratura? Il dibattito nato attorno a Metal Gear Solid, saga creata da Hideo Kojima, dimostra che è possibile, e questo saggio videoludico mette in rilievo come, tra meme, realtà virtuale, intelligenze artificiali e controllo dell’informazione, l’autore avesse predetto lo sbando della nostra società con un ventennio di anticipo
e indicato quale futuro, molto probabilmente, ci aspetta.
«Le espressioni artistiche già conosciute come il cinema contengono simboli e linguaggi
che il videogame, nel corso della sua evoluzione, ha fatto propri e ha interpretato
allo scopo di creare una nuova forma di narrativa che, a sua volta,
va a influenzare il linguaggio delle forme d’arte già consolidate».

– A cura di Alessandro Lolli. Prefazione di Marco Vagnozzi –

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Nicholas Gineprini, nato ad Urbino nel 1991, vive a Pechino.
Autore e giornalista freelance con focus particolare sul calcio cinese, ha all’attivo
collaborazioni col Chinese Soccer Observatory della University of Nottingham
e la rivista di sport italiana l’Ultimo Uomo. Nel 2016 ha pubblicato il libro
Il Sogno Cinese: Storia ed economia del calcio in Cina.

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Il volume, realizzato su cartoncino Kraft Silk Screen di pura cellulosa ecologica
e marcato a feltro, carta interna bulk a effetto vintage, è in tutte le librerie
e nei maggiori store online, oppure ordinabile alla pagina
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Sguardi lontani

Sguardi lontani è un viaggio nel mondo di Leonardo Sciascia attraverso percorsi minori, fuori mano, ma non per questo inattuali. L’autore racconta i libri, gli scrittori, le passioni, gli amici, la Sicilia di un intellettuale che si è avvicinato con scrupolo di entomologo ai grandi enigmi d’Italia, alle trame ambigue e ai misteri di un potere vischioso, narrato con coraggio e lucidità. Il saggio ripercorre vicende preziose per il valore storico e aneddotico, curiosità sull’autore, i contesti nei quali si è mosso e ha tratto ispirazione («Le mie più belle vacanze sono quelle che passo nella campagna del mio paese: ogni anno, da quando sono nato. Mi ci portarono la prima volta che avevo sette mesi, mi dicono. Tra quegli alberi, tra quelle siepi di ficodindia, in quella vecchia casa scialbata a calce e dalle travature scoperte ho cominciato a parlare e, più tardi, ho cominciato a scrivere. E tutti i miei libri non solo sono stati scritti in quel luogo,
ma sono come connaturati ad esso: al paesaggio, alla gente, alle memorie, agli affetti»),
i carteggi con Anna Maria Ortese, con gli amici e i collaboratori, le passioni,
l’avventura politica e l’affaire Moro in due lettere inedite.

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Antonio Motta vive a San Marco in Lamis sul Gargano, dove ha fondato il Centro Documentazione Leonardo Sciascia/Archivio del Novecento. Dirige la rivista di letteratura «Il Giannone», collabora a «Nuova Antologia» e alla «Gazzetta del Mezzogiorno».
Ha scritto numerosi saggi e prose, tra cui Mario Rigoni Stern (La Nuova Italia, 1982),
Invito alla lettura di Saverio Strati (Mursia, 1984), Con Bufalino nell’atelier di Guccione
(Il Girasole Edizioni, 1997), Giorni felici con Leonardo Sciascia (Casagrande, 2004),
Luce incantata. Viaggio sentimentale attraverso il Gargano (Gelsorosso, 2005),
Bibliografia degli scritti di Leonardo Sciascia (Sellerio, 2009).

Il volume, realizzato su cartoncino Materica Acqua e carta avoriata extralusso,
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in copia singolarmente numerata e senza spese di spedizione.

La resistenza del mondo

La resistenza del mondo spiega come porre la questione dei rapporti tra arte e scienza
non significhi unire ciò che la conoscenza ha diviso, ma capire la trama dell’accoppiamento
insieme a tutto il complesso di derive, scarti e manovre di avvicinamento,
fino al punto più alto di consapevolezza. «Nella scien­za come nell’arte il momento creativo
è quello che feconda, al­l’interno di uno scenario di vincoli consolidati, le vie possibili,
i giochi che possono darsi solo in presenza di alternative con vari gradi di impraticabilità».

Ignazio Licata è fisico teorico ed epistemologo presso l’Institute for Scientific Methodology di Palermo. Allievo di David Bohm, le sue ricerche riguardano i fondamenti delle teorie fisiche, le origini quantistiche dell’universo e la fisica dell’emergenza. Nel 2008 riceve
il Premio “Le Veneri” per l’attività di seeding culturale sui temi dell’interdisciplinarietà.
Ospite al Festival della filosofia 2004 e 2011, studia i rapporti tra arte, scienza e lette­ratura
e ha all’attivo varie pubblicazioni, tra le quali la curatela di Beyond peaceful coexistence;
the emergence of space, time and quantum
per l’Imperial College Press (2016)
e il saggio Complessità. Un’introduzione semplice (Di Renzo, 2018).

Prefazione di Simona Chiodo.

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Il volume, realizzato in prestigioso cartoncino ecologico Materica Acqua
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Necessità del romanzo

Più che un genere letterario, nel romanzo c’è una disposizione che consente di fare fronte alle questioni civili. Si medita o si riflette sul caos, sul vuoto e le angosce di un eterno presente nel quale l’homo consumens è vittima dell’imperativo di un desiderio mai soddisfatto, della vacuità futile e tossica dell’industria. Tra impegno politico e letterario, pensiero critico e reazione alle tragedie del liberismo, il romanzo attiva autocritica, coscienza e comprensione, liquidando le ambiguità della zona in cui siamo ciò che viviamo. «Nel romanzo» infatti, spiega l’autore, «si può comprendere la propria esistenza: l’atto di raccontare riporta alla luce ciò che altrimenti sarebbe dimenticato e perduto.
In questo modo il romanzo è occasione di riflessioni che sottraggono al ristagno la coscienza;
è disvelamento del soggetto, dell’oggetto, e del sistema che li lega».

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Alessandro Gaudio insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università della Calabria.
È membro del comitato scientifico della «Rivista di Studi Italiani», di «Diacritica»
e di «Capoverso»; collabora con «Il Ponte», «Lingua Nostra», «Incroci», «Poetiche»,
«In Limine» ed altre prestigiose riviste di settore. Tra le sue pubblicazioni si segnalano
Morselli antimoderno (Sciascia, 2011), Il romanzo del Sud (Giulio Perrone, 2017)
e Gli anelli di Saturno (Diacritica Edizioni, 2020). All’attività di studioso affianca
l’esigenza di analizzare e contrastare i meccanismi psichici, sociali e politici del capitalismo.

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Il Petrarca nel III Millennio

Il Petrarca nel III Millennio è un saggio breve, che indaga la scienza dei rapporti
e delle funzioni che animarono il dissidio del poeta, alla luce degli sviluppi attuali.
Un’analisi che va dal Secretum all’odierno incubo del regresso emotivo.
«È tutto nell’instabilità dei sentimenti, in quell’impossibilità spirituale di affrontare appieno
il dolore, la gioia e lo sfumare di essa in un sogno ridente che ondeggia fra speranza
e angoscia. L’amore più costante è la poesia, che permette all’uomo di superare la realtà,
di riplasmare dolore e gioia, di trasformare il sentimento in immagine, l’immagine in suono
e di pascersi di quell’armonia che è solamente sua. Non vi è attualizzazione più dirompente
e innegabile di ciò: la presa di coscienza dagli errori giovanili (veri o immaginari siano stati)
alle speranze e al vano dolore, fino alle riconosciute colpe, al pentimento, all’atto
di consapevolezza nudo e sincero, sintomo della conquista d’uno stato interiore più sereno».

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Valentina Bandiera nasce a Pesaro nel 1990. Laureata in Filologia moderna all’università Federico II di Napoli, lavora presso il sistema bibliotecario dell’ateneo di Firenze.
Nutre una passione totale per l’arte, la letteratura, la scrittura e la poesia.

Il saggio, realizzato su cartoncino ecologico e carta avoriata extralusso, è in tutte le librerie
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